“Sette donne rom”. Evento con Moni Ovadia, Lorenzo Terranera e Cristina Mattiello

Arci Solidarietà e Spazio etico vi invitano a una “festa/presentazione” del libro Sette donne rom, storie raccolte da Cristina Mattiello (saggista, insegnante, curatrice della rubrica “L’immigrazione rifiutata” di Adista), con illustrazioni di Lorenzo Terranera, edizioni Cambiaunavirgola.
Oltre all’autrice e all’editrice, all’evento saranno presenti Moni Ovadia, artista poliedrico (attore, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante) che ha curato la prefazione del volume, e Lorenzo Terranera, illustratore di Ballarò e DiMartedì che ha curato invece le immagini del libro. Durante l’appuntamento, Terranera disegnerà in diretta su tavoletta grafica e le sue creazioni saranno videoproiettate su schermo.
Interverranno, inoltre, Maria Miclescu e Nevresa Omerovic (Tavolo delle donne rom) e Maria Calabrese (Arci Solidarietà Onlus).

Appuntamento
sabato 19 marzo, alle ore 16.30
presso la sede centrale di Arci Solidarietà (via Goito 35b, Roma).

Un pomeriggio da non perdere, anche perché ci sarà uno squisito aperitivo (con un contributo di 5 euro) a cura delle Gipsy Queens che prepareranno i piatti della tradizione romnì: sarmale vegetariane, sarmale con carne, pita di verdure.

sette donne romSette donne rom più che un libro è un progetto socio-editoriale realizzato e promosso da Cambiaunavirgola, giovane e intraprendente marchio letterario nato nell’ambito dell’associazione di promozione sociale Spazio etico, con il contributo di Arci Solidarietà Onlus.
Il volume nasce dalla volontà di raccontare in presa diretta, attraverso testimonianze inedite e interviste, il difficile ma coraggioso percorso di inclusione intrapreso qualche anno fa dalle sette romnì. Era il 2008, infatti, quando queste donne, provenienti dai Campi romani di Candoni e di Tor de’ Cenci accettarono di prendere parte al progetto “Or.Me.” (Orientamento Mediatori) promosso appunto dall’Arci Solidarietà Onlus per facilitare il legame tra la popolazione rom e le strutture socio-sanitarie del territorio. Per loro è iniziato così, e a dispetto di ogni pregiudizio, un viaggio che le ha viste impegnate prima in un corso di alfabetizzazione della lingua italiana e di formazione sulle tematiche sanitarie, poi in un tirocinio presso strutture pubbliche e laboratori della Croce Rossa e, infine, nella ricerca di un impiego.
Di tutto questo racconta il libro, dove i profili e le voci delle sette donne – alcune rumene, altre bosniache, maggiorenni da poco o già sposate e con figli, ciascuna con il proprio carattere – si avvicendano pagina dopo pagina, raccolte in modo mirabile da Cristina Mattiello (saggista, insegnante, collaboratrice di Adista, direttora del Cipax-Centro interconfessionale per la Pace), dando origine a una partitura unica cui fa da controcanto la testimonianza degli operatori sociali e sanitari coinvolti nel progetto. La melodia che ne scaturisce è quella intima e commovente di uno straordinario e possibile cammino di integrazione e accoglienza, di intercultura, ancor più carico di speranza e significato in tempi – quali quelli odierni – di tensioni, di paura dell’altro, di lotte senza fine nei quartieri affollati d’immigrati e, soprattutto, di pregiudizi.